Cadere da un aereo senza paracadute: consigli di sopravvivenza

(Thinkstock)
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Sembra impossibile da credere, ma seguendo alcuni accorgimenti è possibile sopravvivere anche cadendo ad un aereo senza paracadute. A sostenerlo è il sito web Adventure. HowStuffWorks, che dà anche consigli pratici su come comportarsi.

Il portale spiega che in caso di caduta da 12.000 piedi di altezza, circa 3.657 metri, si hanno solo 60 secondi prima di toccare terra. In caduta libera, di solito si va ad una velocità di circa 200 km all’ora, impiegando un minuto a toccare terra, se sei cade con braccia e gambe tese. E’ importante quindi pensare in fretta e agire di conseguenza. Come se il panico non potesse prendere il sopravvento.

La prima cosa fare, suggerisce Adventure. HowStuffWorks è quella di vedere se a terra c’è un bacino d’acqua, come un lago o un fiume. Cadere in acqua con quella velocità non è certo garanzia di sopravvivenza, ma ci saranno sicuramente più chances che sfracellarsi al suolo. L’importante è che il bacino d’acqua sia abbastanza profondo, almeno 3 metri e mezzo. Sarà anche importante cadere nel verso giusto. Avete presente i tuffatori dalle grandi altezze? Quelli da 20 metri e oltre? E’ fondamentale entrare in acqua in posizione verticale, partendo dai piedi, altrimenti si è spacciati! Figuriamoci quando si cade da un aereo. Anche indirizzare la caduta verso il bacino d’acqua non sarà un’impresa proprio facile, ma chi ha esperienze di paracadutismo è avvantaggiato.

E se non c’è l’acqua? Non tutto è perduto. Se sotto di voi si trova un bosco potete provarci a cadere. Non sarà piacevole, ma l’impatto sarà attutito. Casi di sopravvivenza ad una caduta da una aereo senza paracadute finita su un bosco ce ne sono. Uno si è verificato durante la Seconda guerra mondiale, quando un militare è precipitato da un’altezza di circa 5.485 metri (18.000 piedi) finendo su un bosco di pini, per poi atterrare su uno spesso manto di neve. Diciamo che la neve ha fatto la sua parte, ma anche i pini sono stati di aiuto. Che ferite abbia riportato quel soldato non lo sappiamo. L’unica cosa che potete fare se cadete da un aereo senza paracadute e non si cono mari né laghi nelle vicinanze è quella di provare con un bosco.

Se cadete sopra un centro abitato, invece, la cosa da fare è cercare di individuare una piscina su qualche tetto, anche se è molto probabile che sarà troppo poco profonda. L’alternativa è quella di individuare una tettoia leggera, come quelle usate per le rimesse oppure il tetto di un camion o di un camper. Queste strutture infatti non sono mai troppo rigide e si rompono, assorbendo l’energia della caduta, se una persona ci finisce sopra precipitando da una grande altezza. Come se ne esce fuori, poi, non è dato sapere, ma anche in questo caso è una possibilità in più.

Il “piccolo” dettaglio che non viene preso in considerazione in tutte queste opzioni è il panico e lo shock per la caduta… Ma chi ha tanto sangue freddo e tanta presenza di spirito da controllare dove sta precipitando e provare a “correggere” la caduta? Forse solo Tom Cruise in Mission Impossible, al cinema.

Di Valeria Bellagamba

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