L’Italia è la patria del caffè espresso, tanto che colossi come Starbucks, la nota catena americana di caffetterie, sono restii all’idea di aprire filiali anche nel nostro Paese – ma quest’anno dovrebbero tentare il colpaccio (qui le ultime news). In ogni caso in Italia si beve tanto caffè e sull’argomento si sono sprecati fiumi d’inchiostro e ore di ricerche: il caffè fa male o bene?
I tantissimi studi degli ultimi anni mettono in luce molti effetti positivi del caffè, ora un ricerca condotta dai un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, condotto da Michael Yassa, mette in luce l’effetto del caffè sulla nostra memoria a lungo termine.
Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience ha dimostrato come 2 tazzine di caffè portano benefici 24 pre dopo l’assunzione sulla memoria a lungo termine. “Abbiamo sempre saputo che la caffeina ha effetti cognitivi – ha detto Yassa responsabile della ricerca – ma la capacità di fissare i ricordi rendendoli più resistenti e difficili da dimenticare non è mai stata esaminata in dettaglio negli esseri umani”.
Lo studio è stato fatto confrontando due gruppi, di cui uno ha assunto pillole di caffeina equivalenti a 2 tazzine, l’altro pillole placebo. Ai due gruppi sono state mostrate delle immagini e a distanza di 24 ore sono state riproposte. Il gruppo che aveva assunto caffeina ha mostrato delle capacità mnemoniche nettamente superiori all’altro gruppo.
Questo studio, oltre a farci bere con maggiore serenità i nostri caffè giornalieri (ma ricordiamoci che poco fa bene tanto fa male), avrà effetti e sarà un valido sostegno alla ricerca su malattie degenerative del sistema cognitivo come l’Alzheimer.