È stata confermata la notizia che il cadavere trovato ieri in Egitto appartiene al giovane italiano scomparso.
Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano scomparso lo scorso 25 gennaio a Il Cairo è stato ritrovato in un fosso alla periferia della capitale egiziana. Il Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha espresso il profondo cordoglio personale e del Governo ai familiari che si trovano al Cairo e che sono stati informati di questa notizia.
Ciò che rende ancora più straziante questo avvenimento è il fatto che, secondo quanto scrive il quotidiano “Al Watan“, sul cadavere di Giulio vi sarebbero dei segni di tortura e bruciature. Il giornale egiziano aggiunge poi che circa 3 mesi fa è stato ritrovato anche il cadavere di un altro giovane, completamente nudo nella parte inferiore, con ferite su tutto il corpo. Il tutto è nella zona di Hazem Hassan, dove è stato ritrovato anche il corpo di Giulio.
Il giorno della scomparsa di Giulio Regeni in tutto l’Egitto si tenevano delle manifestazioni contro il regime di al -Sisi; una situazione quindi molto calda e potenzialmente pericolosa. Il giovane ricercatore, che ha studiato a Londra conosce tre lingue e si trovava a Il Cairo temporaneamente dopo il dottorato, doveva recarsi al compleanno di un amico quel giorno ed è stato visto per l’ultima volta salire sulla metropolitana intorno alle 20 alla stazione di Bohooth, diretto al quartiere di Bab Al Louq, nel governatorato del Cairo. Una giornalista egiziana ha poi raccontato dell’arresto, a più di 10 km dal centro, di uno straniero.