Oggi, 2 gennaio, iniziano i saldi invernali nelle prime quattro Regioni italiane: Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d’Aosta. Nel resto d’Italia i saldi partiranno invece il 5 gennaio.
Quest’anno i saldi invernali dovrebbero portare un un giro d’affari di 5,4 miliardi di euro, per una spesa media di 346 euro a famiglia, per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori. Lo comunica Confcommercio, che fa una previsione abbastanza ottimistica sulle vendite durante gli sconti di fine stagione. Secondo l’associazione di categoria dei commercianti quest’anno le vendite saranno del 3% in più rispetto all’anno scorso e i consumatori che faranno spese saranno il 55% contro il 51% del 2015.
Di diverso avviso è invece l’associazione di consumatori Codacons, secondo la quale le famiglie che approfitteranno dei saldi per fare acquisti saranno quasi una su due, il 45%, ma gli acquisti saranno soprattutto mirati e il budget sarà lo stesso dello scorso anno, circa 184 euro a famiglia.
Secondo il Codacons l’inizio dei saldi è troppo vicino alle feste di Natale, con il risultato che i “cittadini arrivano all’avvio degli sconti di fine stagione col portafogli già svuotato dalle spese per le feste natalizie e di fine anno”. Lo sostiene il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
Sempre secondo il Codacons, poi, i saldi sarebbero iniziati da tempo in 1 negozio su 3 in tutta Italia. I commercianti, infatti, avrebbero già iniziato ad applicare sconti medi dal 20 al 40% sulle vendite dei loro prodotti. Gli sconti vengono già proposti direttamente ai clienti, anche accettando le loro richieste di sconti oppure, secondo un metodo molto usato, inviando mail e sms ai clienti fidati per proporre vendite a prezzi scontati. Proprio per questo motivo l’associazione dei consumatori chiede di “rivedere totalmente la politica degli sconti di fine stagione, liberalizzando il settore e lasciando maggiore libertà di scelta ai commercianti”.
Riguardo ai prodotti che verranno acquistati in saldo, secondo Confcomemrcio le preferenze degli italiani sono per i capi di abbigliamento (94,1%), le calzature (72,8%), gli accessori (30,7%) e la biancheria intima (26,4%). In lieve calo sono invece gli articoli sportivi (17,7%) e i prodotti di pelletteria (17,5%).
Tra i consumatori che aspettano i saldi per fare acquisti ci sono soprattutto le donne, poi i consumatori di età superiore ai 45 anni, i residenti nelle grandi aree metropolitane e nelle regioni del Mezzogiorno, infine le famiglie.
Di Valeria Bellagamba