Gli attentati di Parigi hanno modificato qualcosa di noi cittadini europei? Forse sì perché ci siamo sentiti scoperti e vulnerabili ed abbiamo paura, ma parallelamente rafforzano l’idea che l’unico modo per vincere il terrorismo è non cedere ai suoi ricatti, non cambiare le nostre abitudini. Probabilmente è per questo, perché la voglia di pace è più forte di quella della guerra, perché l’amore batte sempre l’odio, che gli italiani non vogliono rinunciare alle vacanze di Natale.
Per quanto si registri una flessione ed una parte di cancellazioni (l’inizio del Giubileo a Roma ne è stata la prova) c’è ancora – e per fortuna – tanta voglia di viaggiare, la Spagna è in cima alla lista dei desideri. Alcune mete, per paura, vengono però evitate da viaggiatori: oltre a Roma, Parigi e Sharm el Sheik che solitamente sono prese d’assalto in questo periodo. Le spiagge di Sharm dopo il disastro dell’aereo russo sono deserte, gli hotel di Parigi registrano cancellazioni su cancellazioni ed i prezzi di voli e alberghi sono adesso bassissimi. Ma è davvero pericoloso andarci?
Il terrorismo ci ha purtroppo insegnato che non esiste un posto totalmente sicuro, detto ciò vale la pena seguire le indicazioni fornite dal Ministero degli Esteri sul sito viaggiaresicuri.it. In ogni caso ovunque andiate andateci con il giusto spirito: non c’è niente di peggio di visitare un luogo con l’ansia e la paura, meglio in quel caso non andare affatto.
Vediamo quali sono le mete da evitare in questo periodo. Ricordiamo che per alcuni Paesi, come la Libia, la Farnesina esplicitamente invita i connazionali a non recarvisi (l’Ambasciata Italiana a Tripoli ha sospeso l’attività), per altri come l’Algeria invita caldamente a non andare, per la Tunisia visti i suoi confini consiglia di evitare.
Ma vediamo i Paesi più amati dagli Italiani cosa consiglia il Ministero.
FRANCIA – Dopo i terribili attentati del 13 novembre la Francia ha dichiarato lo stato d’Emergenza e ripristinato i controlli di polizia alle frontiere. I voli per la Francia potrebbero subire ritardi per via dei controlli di sicurezza. Le grandi città francesi sono esposte – come tutte le città Europee – al rischio di nuovi attentati, motivo per il quale è opportuno evitare situazioni di piazza.