Le conseguenze attuali di questa situazione di caldo record: sono assenza di pioggia e neve, più smog e nebbia. Nella Alpi si registrano temperature oltre la media addirittura di 10 gradi sopra i 2mila metri. E non è solo l’Italia a fare i conti con questo anomalo inverno, ma gran parte d’Europa.
Come dicevamo il punto di svolta dovrebbe arrivare intorno a Natale. Intorno al 16-18 dicembre ci sarà un primo abbassamento, ma subito dopo l’Alta Pressione riprenderà il comando. Poi intorno al 22-23 dicembre una nuova bassa pressione porterà piogge al Nord e neve sulle Alpi. Questo potrebbe succedere nel caso in cui si crei un vortice polare sull’Atlantico che faccia spostare l’Alta Pressione permettendo la discesa di perturbazioni scandinave sul Mediterraneo centro-orientale. Ma stando ad altri modelli di studio meteorologico questo non accadrebbe prima di Capodanno e passeremo quindi un Natale con il sole ed il clima mite.
Quello che molti esperti ricordano e che non escludano affatto che succeda è che ad inizio gennaio, per l’epifania succeda quello che accadde nel 1984. Anche allora come adesso ci fu un dicembre con un anomalo riscaldamento della stratosfera (chiamato strat-warming ). Un’ipotesi è che quindi verso la fine dell’anno il tempo cambi e aria siberiana carica di neve arrivi in Italia. Nel 1985 Firenze toccò i -23°, quasi i -40° sulle Alpi, tra i -10 e i -18° su tutta la Pianura Padana che si coprì sotto un manto di neve dai 30 ai 60 cm.