Top+5%3A+gli+oggetti+pi%C3%B9+strani+sequestrati+all%26%238217%3Baeroporto+nel+2015
viagginewscom
/2015/12/05/top-5-gli-oggetti-piu-strani-sequestrati-allaeroporto-nel-2015/amp/
Top+5%3A+gli+oggetti+pi%C3%B9+strani+sequestrati+all%26%238217%3Baeroporto+nel+2015
viagginewscom
/2015/12/05/top-5-gli-oggetti-piu-strani-sequestrati-allaeroporto-nel-2015/amp/
Categoria Curiosità

Top 5: gli oggetti più strani sequestrati all’aeroporto nel 2015

Controlli in aeroporto (Thinkstock)

Un’indagine del motore di ricerca voli e hotel Jetcost (www.jetcost.it) ha rivelato quali sono gli oggetti più bizzarri sequestrati ai viaggiatori negli aeroporti: ben il 12% dei passeggeri al rientro dalle vacanze rischia di avere guai alla dogana a causa di alcuni “insoliti” souvenir infilati in valigia.

Il 78% degli intervistati ha dichiarato di portare regolarmente a casa oggetti acquistati nei paesi appeni visitati, soprattutto per mostrarli agli amici o per avere un ricordo duraturo delle vacanze. Spesso però non ci si limita ai classici soprammobili (scelti dal 22%), alle cartoline (21%) e ai souvenir con il logo della città o dell’albergo (16%). Il 12% del campione ha ammesso di essere stato fermato alla dogana e costretto a liberarsi di quanto portava con sé.

Ecco una classifica dei 5 prodotti più “bloccati al confine”:

 

  1. Manette (14%)
  2. Sabbia, fogliame o altri elementi naturali (9%)
  3. Animali vivi (lucertole, ragni, ecc.) (8%)
  4. Picchetti da campeggio (6%)
  5. Animali morti (impagliati o sotto forma di alimenti) (3%)

 

Sempre secondo il sondaggio, il 37% di chi si è visto confiscare un paio di manette si è semplicemente dimenticato di infilarle nella valigia in stiva, mentre il 31% ha ammesso che “sperava di utilizzarle durante il viaggio aereo”. Un intervistato ha persino confessato di aver portato con sé un mattone prelevato da un muro del suo hotel. Quando gli agenti della dogana gli hanno chiesto spiegazioni, ha dichiarato di averne già molti altri, provenienti da altri paesi, e che la sua intenzione era di costruire qualcosa usando la sua bizzarra collezione.

 

Antoine Michelat, cofondatore di Jetcost ha dichiarato: “Certe volte non riusciamo davvero a capire cosa passa nella testa della gente al momento di tornare a casa. Alcuni pensano sia accettabile o persino normale ficcare in valigia animali morti, mattoni e addirittura fuochi d’artificio. Cosa è successo alle magliette con il logo della città e alle palle di vetro con la neve dentro?. E raccomanda: Consigliamo a tutti i passeggeri di verificare quello che si può trasportare in aereo e far entrare nel paese d’origine. Nel dubbio, la cosa migliore è chiedere a qualcuno o effettuare una rapida ricerca su Internet. Oppure più semplicemente lasciar perdere”.

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

Pubblicato da
Selena Marvaldi