Dopo gli attacchi terroristici che hanno sconvolto Parigi nella notte di venerdì 13 novembre, la capitale francese passa all’attacco bombardando Raqqa la città considerata centro nevralgico da cui è partito l’ordine del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi di attaccare Parigi e dove si sono addestrati gli attentatori.
Al Baghdadi sarebbe così il capo che ha ordinato di colpire i paesi “nemici” con la realizzazione persino di una unità specifica per gli attacchi terroristici esteri. Pare inoltre che il capo jihadista avesse messo in guardia Parigi, Teheran e Washington circa 24 ore prima dell’attacco.
Hollande aveva infatti annunciato che la vendetta sarebbe stata spietata e così è stato con almeno 30 raid aerei, 12 jet guidati dall’intelligence USA che hanno messo in ginocchio la città siriana. Ad essere colpiti sono stati i centri di comando, di addestramento e di reclutamento, e altri punti nevralgici dei jihadisti.
Gli attentatori parigini infatti erano molto ben organizzati, pare che la squadra fosse composta da circa 24 elementi: 19 attentatori e 5 che si occupavano di coordinamento, logistica e individuazione di armi e nascondigli.
L’intelligence inglese ha inoltre evidenziato come vi sia, molto probabilmente, un collegamento tra Parigi, i kamikaze della strage di Beirut e la bomba piazzata sull’aereo russo schiantatosi nel Sinai.