Parigi risponde al fuoco dopo l’attentato: bombardato centro nevralgico dell’ISIS

PARIS, FRANCE - NOVEMBER 16:  Flowers and tributes are left at the base of the Statue de Marianne at the Place de la Republique as a mark of respect to the victims of the Paris terror attacks last Friday, on November 16, 2015 in Paris, France. There will be a Europe-wide one-minute silence at 12pm CET today in honour of the 129 people who were killed last Friday in a series of terror attacks in the French capital. (Photo by Christopher Furlong/Getty Images)
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Dopo gli attacchi terroristici che hanno sconvolto Parigi nella notte di venerdì 13 novembre, la capitale francese passa all’attacco bombardando Raqqa la città considerata centro nevralgico da cui è partito l’ordine del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi di attaccare Parigi e dove si sono addestrati gli attentatori.

Al Baghdadi sarebbe così il capo che ha ordinato di colpire i paesi “nemici” con la realizzazione persino di una unità specifica per gli attacchi terroristici esteri. Pare inoltre che il capo jihadista avesse messo in guardia Parigi, Teheran e Washington circa 24 ore prima dell’attacco.

Hollande aveva infatti annunciato che la vendetta sarebbe stata spietata e così è stato con almeno 30 raid aerei, 12 jet guidati dall’intelligence USA che hanno messo in ginocchio la città siriana. Ad essere colpiti sono stati i centri di comando, di addestramento e di reclutamento, e altri punti nevralgici dei jihadisti.

Gli attentatori parigini infatti erano molto ben organizzati, pare che la squadra fosse composta da circa 24 elementi: 19 attentatori e 5 che si occupavano di coordinamento, logistica e individuazione di armi e nascondigli.

L’intelligence inglese ha inoltre evidenziato come vi sia, molto probabilmente, un collegamento tra Parigi, i kamikaze della strage di Beirut e la bomba piazzata sull’aereo russo schiantatosi nel Sinai.

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