A seguito delle ultime indiscrezioni sulle cause del disastro aereo avvenuto sabato scorso nel Sinai, quando un volo della compagnia russa MetroJet appena decollato dalla località turistica egiziana di Sharm el-Sheik e diretto a San Pietroburgo è precipitato a terra, le compagnie aeree, iniziando da quelle britanniche, hanno sospeso i voli da e per Sharm el-Sheik per motivi di sicurezza.
Secondo i servizi segreti Usa, infatti, l’incidente sarebbe stato provocato da una bomba esplosa a bordo dell’aereo russo, un Airbus A-321 con 224 persone a bordo, bomba che sarebbe stata nascosta dentro una valigia o un bagaglio a mano. Del resto, stando alle notizie circolate nei giorni scorsi, l’aereo si sarebbe spezzato in volo, precipitando rapidamente e per decompressione, mentre un satellite Usa avrebbe rilevato un lampo di calore al momento dell’incidente. Tutte circostanze che farebbero propendere per la pista dell’attentato terroristico, anche se è ancora presto per tirare delle conclusioni.
Gli investigatori russi ed egiziani stanno esaminando le scatole nere, da cui risulterebbero dei rumori “anomali” al momento in cui l’aereo ha perso quota. Tuttavia, dalle prime ispezioni dei resti dell’aereo, non risulterebbero tracce di esplosivo sul luogo dello schianto, mentre le autorità russe hanno riferito che dalle prime analisi sui corpi delle vittime non sono stati riscontrati traumi da esplosione.
Il Cremlino al momento respinge l’ipotesi dell’attentato terroristico sostenuta dall’intelligence Usa e accolta dal governo britannico. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che quelle circolate nelle ultime ore sono informazioni non verificate o congetture. Nel frattempo, però, il premier russo, Dmitry Medvedev ha dato disposizione di rafforzare le misure di sicurezza per gli aerei russi, ordinando al Ministero dei Trasporti di concordare nuove misure con le autorità per la sicurezza del volo di altri Paesi.
Intanto, le compagnie aeree britanniche, seguite subito da quelle irlandesi, hanno deciso di sospendere i voli da e per Sharm el-Sheik, con il risultato che molti turisti sono rimasti bloccati nella località egiziana. Il governo britannico sta mettendo a punto un piano di emergenza per farli rientrare nel Regno Unito. Secondo le indiscrezioni della stampa britannica, i turisti bloccati verranno prelevati a Sharm el-Sjeik con due aerei da trasporto C-17 della Royal Air Force (Raf), che faranno la spola tra la località turistica egiziana e la base di Akrotiri a Cipro, suolo britannico, evitando di sorvolare la penisola del Sinai. Una volta arrivati a Cipro, i turisti proseguiranno per il Regno Unito con normali voli civili.
Tra i voli cancellati ce n’è anche uno della britannica EasyJet che sarebbe dovuto partire da Milano per Sharm el-Sheik e che avrebbe dovuto fare rientro questa sera alle 20.50, riportando in Italia i passeggeri di ritorno dalla località turistica. EasiJet ha assicurato che in collaborazione con il governo britannico sta mettendo a punto un piano per riportare in passeggeri in Italia.
Oltre ad EasyJet e alle altre compagnie aeree britanniche e irlandesi, hanno cancellato i voli da e per Sharm el-Sheik Lufthansa, le linee olandesi e quelle ucraine.
Le autorità egiziane hanno protestato contro le sospensioni dei voli, affermando che l’aeroporto di Sharm el-Sheik rispetta gli standard di sicurezza internazionali. Intanto, però, il responsabile della sicurezza, Adbel-Wahab Ali, è stato licenziato.
Di Valeria Bellagamba