La correzione di un compito di matematica di terza elementare è finita sul web aizzando discussioni a non finire. Già perché a quanto pare la matematica è un’opinione. O almeno così sembra leggendo quanto è successo in questa scuola negli Stati Uniti.
L’insegnante dà ai suoi alunni un esercizio nel quale chiede di risolvere delle moltiplicazioni e poi scomporle in addizioni. Ad esempio 2×2=4, che risolta in addizione è 2+2=4.
La moltiplicazione 5×3= 15, viene riscritta dall’alunno in 5+5+5=15, ma l’insegnante lo corregge. La soluzione, quella giusta, è 3+3+3+3+3=15. Vi sembra una follia? Forse. Per la proprietà commutativa il risultato è lo stesso e le due tipologie di addizione equivalenti, ma per il Common Core, l’organizzazione statunitense che detta gli standard per ogni materia di insegnamento, le due addizioni non sono equivalenti e la ragione ce l’ha l’insegnante.
Già perché a quanto pare 5 x 3 significa dare 5 volte il valore 3, ovvero il primo numero indica le volte per cui deve essere addizionato il secondo numero. Il Common Core ritiene infatti che questa modalità di lettura consentirà di comprendere meglio la matematica più complessa che i ragazzi si troveranno poi ad affrontare.
In Italia quando alle elementari imparavamo le tabelline il ragionamento non era proprio di questo tipo. E 5 x 3 significava 3 volte il numero 5. Sofismi forse eccessivi quelli del Common Core Statunitense e magari quel bambino si meritava lo stesso un buon voto.