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Quante volte si sente ripetere la frase: mi trasferisco all’estero? Molte persone stanche dell’Italia, paralizzata dall’immobilismo e con scarsissime opportunità di lavoro desiderano emigrare e nonostante per molti sia solo uno sfogo momentaneo, sono sempre di più quelli che mettono in atto questo proposito. Sicuramente ci vuole una buona dose di coraggio a lasciare la propria casa, la famiglia e gli amici, spesso anche per destinazioni molto lontane. Allo stesso tempo, però, sono sempre di più le persone costrette a farlo. Non ci sono più solo studenti senza alcuna prospettiva di lavoro in Italia o cervelli in fuga, da qualche tempo anche tanti pensionati che non riescono ad arrivare alla fine del mese con la loro magra pensione e vessati dal peso delle tasse fanno armi e bagagli ed emigrano verso Paesi, neppure tanto lontani, dove la vista è decisamente meno cara.
La maggior parte degli italiani, comunque, e si tratta di un numero sempre più alto, emigra per necessità di lavoro, a parte quelli che invece vogliono semplicemente cambiare vita, magari per trasferirsi in un Paese esotico. Secondo il recente Rapporto della Fondazione Migrantes, sono ben 4.636.647 i cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) al 1° gennaio del 2015. A cui va aggiunto un numero imprecisato di italiani che vivono all’estero ma non sono iscritti all’Aire; accade per non pochi concittadini che abitano in altri Paesi europei.
Un sito web specializzato dal nome emblematico, Voglio Vivere Così!, fornisce tutte le indicazioni e i suggerimenti su come si vive negli altri Paesi e cosa fare per trasferircisi. Prima di fare un passo tanto importante, è bene infatti analizzare tutti i pro e i contro e conoscere tutti i passaggi e le pratiche burocratiche da intraprendere per andare a vivere in un Paese straniero. Anche nei vicini Paesi europei non sempre è tutto così facile e scontato.
Il settimanale VanityFair sul suo sito web dà alcune indicazioni su quelli che sono i 4 Paesi migliori al momento dove trasferirsi. Tra questi ci sono alcune sorprese. Vediamo di che Paesi si tratta.
Una meta ambitissima da molti italiani è stata da sempre la Spagna. Prima che scoppiasse la crisi economica internazionale, facendo della Spagna uno dei dei Paesi più colpiti con un altissimo tasso di disoccupazione, molti connazionali ci si sono trasferiti per motivi di studio e di lavoro. La Spagna di Zapatero sembrava la nuova America, per la grande apertura culturale del Paese e le nuove opportunità economiche che offriva. Poi però è arrivata la crisi a travolgere tutto. Nonostante la crisi e la disoccupazione, le Isole Baleari offrono molte opportunità interessanti, soprattutto per chi lavora nel turismo. L’isola su cui è consigliato trasferirsi è Maiorca, perché è la più grande, quella con più servizi e dove si vive bene anche in inverno.
La particolarità di Maiorca sono i paesaggi naturali meravigliosi, il clima mite tutto l’anno e l’atmosfera rilassata della Spagna. Qui si può lavorare nel settore del turismo e nella nautica, nel marketing e nel telelavoro, ma anche nel campo della multimedialità e dell’educazione. Gli stipendi spagnoli non si discostano molto da quelli italiani, con il vantaggio che in Spagna, anche alle Baleari la vita è meno costosa.
Il Canada è un Paese lontano e piuttosto freddo per gran parte dell’anno, ma con ottime opportunità di lavoro e un’alta qualità della vita, nonostante l’elevato costo. Le città preferite dagli italiani sono Toronto, Vancouver, Calgary e Montréal. Qui moltissimi connazionali vi si sono trasferiti per lavoro, seguendo le orme delle precedenti generazioni di emigranti. Per andare a vivere in Canda è importante conoscere bene le due lingue nazionali: inglese e francese. In Canda si può lavorare come Temporary Foreign Workers, ovvero lavoratori temporanei, alternando 6 mesi di lavoro e 6 mesi di vita da turista, per i quali è necessario dimostrare di avere possibilità economiche. Altrimenti, come negli Stati Uniti, occorre la sponsorizzazione di un’azienda canadese che decide di investire su uno straniero. In genere, però, è più facile per uno straniero lavorare in Canada che negli Usa, grazie ad una serie di agevolazioni. Si tratta poi, di un Paese molto sicuro e pacifico.
Un’altra meta ambita sono le Isola Canarie, sempre in Spagna, grazie al loro clima mite e alla bellezza dei paesaggi. Diversi italiani ci si sono trasferiti, sia per lavorare nelle attività dell’arcipelago che per lavorare a distanza con l’Italia. Anche qui il baso costo della aiuta, ma soprattutto le isole godono di agevolazioni fiscali per chi decide di investirvi e l’Iva è più bassa che nel resto d’Europa. I lavori più richiesti sono ovviamente quelli legati al turismo e alla ristorazione, per lo più flessibili. Si cercano attraverso le agenzie di intermediazione o gli uffici pubblici del lavoro.
Nonostante non sia facile emigrare negli Stati Uniti, una delle mete più accessibili e ambite è di questi tempi la Florida. Qui, oltre al clima tropicale, le bellissime spiagge e l’atmosfera vivace, si può beneficiare di un regime fiscale molto conveniente per chi decide di aprire un’attività, tanto che spesso la Florida è il trampolino di lancio per chi vuole trasferirsi negli Usa. Miami poi è un metling pot di razze e culture che negli anni è cresciuto enormemente, trasformando la città da paradiso dei ricchi pensionati statunitensi a crocevia culturale ricco di scambi e fermenti, facendola assomigliare di più a una grande città europea che ad una statunitense. I settori dove si trova più facilmente lavoro sono il turismo, la ristorazione, quello immobiliare e anche l’importazione di prodotti Made in Italy. Una meta, quindi, che è indicata soprattutto per gli imprenditori e per chi ha denaro da investire.
A cura di Valeria Bellagamba