Expo Milano: code interminabili, spunta l’ipotesi rimborso biglietti

Code all'Expo di Milano (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Code all’Expo di Milano (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Mancano solo due settimane alla chiusura dell’Expo di Milano e l’afflusso dei visitatori continua nonostante le code. Già da settimane l’esposizione universale a Milano ha fatto registrare file lunghissime, sia alle biglietterie che ai padiglioni. Molti turisti e milanesi hanno deciso di visitare l’Expo nell’ultimo mese e si è scatenato il caos. Ma quello che è successo nelle ultime settimane non è niente rispetto a quanto sta accadendo negli ultimi giorni e c’è da scommettere che più si avvicinerà la chiusura più sarà il delirio.

Stando alle ultime notizie, si parla di code della durata di 4 ore e mezza per entrare nel padiglione Italia, mentre per quello del Giappone, uno dei più ambiti, si è arrivati all’incredibile durata di 9 ore di fila. Un vero e proprio record, che non consente però di visitare altro e nemmeno bene il padiglione giapponese. A causa della fila lunghissima, gli organizzatori sono stati costretti a chiudere temporaneamente il padiglione del Giappone, perché era inutile far aspettare la gente.

Questa situazione ha causato diversi malumori e proteste. Molti visitatori hanno lamentato una scarsa capacità di gestione degli organizzatori, che avrebbero dovuto prevedere l’afflusso record nelle ultime settimane di Expo. Su tutti, il più indignato è il Codacons. L’associazione dei consumatori ha chiesto alla società che gestisce Expo il rimborso dei biglietti per l’impossibilità per i visitatori di entrare nei padiglioni e quindi di usufruire dei normali servizi per i quali si paga il biglietto.

Il Codacons chiede che in questi ultimi giorni l’ingresso all’Expo sia gratuito e che vengano fatti pagare solo i servizi realmente usufruiti. A questo scopo, il Codacons ha inviato una diffida urgente alla società Expo 2015 chiedendo la modifica immediata delle condizioni di accesso all’Esposizione universale e il rimborso a chi ha comprato i biglietti e non è ancora andato.

I cittadini pagano un salato biglietto di ingresso ma non riescono a fruire di Expo – attacca il Codacons – questo per evidenti carenze ed errori imputabili all’organizzazione dell’evento: la necessità di coprire le spese sostenute per Expo 2015 ha portato a consentire accessi quotidiani praticamente illimitati all’area. Ciò ha determinato nelle ultime settimane un sovraffollamento eccessivo, con conseguente formazione di code insostenibili ai padiglioni. In sostanza, gli utenti comprano un servizio di cui oggi non possono usufruire, o che possono fruire solo in parte, poiché le lunghe file permettono materialmente di visitare un numero ristretto e limitato di padiglioni”.

Per questi motivi l’associazione dei consumatori ha diffidato la società Expo 2015 “a modificare con urgenza le condizioni di accesso all’area, prevedendo da subito che gli ingressi siano a numero chiuso, gratuiti o a prezzo fortemente ridotto, e rendendo a pagamento i singoli padiglioni, così da eliminare le lunghe file e permettere ai cittadini di pagare in base ai servizi realmente goduti. Expo dovrà inoltre restituire quanto pagato a chi è in possesso di biglietti di ingresso non ancora usufruiti. In caso di mancato accoglimento di tali richieste si potrebbe addirittura configurare una forma di inadempimento contrattuale nei confronti di Expo 2015″, conclude il Codacons.

Expo 2015 accoglierà tali richieste? Sarà possibile negli ultimi giorni entrare gratis a Expo 2015 ed eventualmente pagare un biglietto ridotto solo ai singoli padiglioni. E per chi ha acquistato il biglietto mesi fa ci sarà la possibilità di un rimborso? E’ vero che molti visitatori si sono ridotti all’ultimo, ma questa, forse, era una eventualità che gli organizzatori avrebbero dovuto prevedere.

Di Valeria Bellagamba

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