La fragilissima area archeologica di Pompei è stata ancora vittima di un crollo.
Questa volta si è trattato del cedimento di un muretto che delimitava due ambienti non coperti della Caupona di Demetrius e Helpis Afra. Il cedimento è avvenuto nelle domus identificate con i codici (I, 2, 18), ha fatto sapere la Soprintendenza, in un’area degli scavi non aperta al pubblico.
Il crollo è stato scoperto dal personale di vigilanza e dai funzionari durante alcuni sopralluoghi agli scavi di Pompei.
La Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia ha informato che il muro non è affrescato, è “in opera incerta” e misura “circa due metri di lunghezza”, è stato “restaurato nel Dopoguerra a seguito dei gravi danneggiamenti subiti dai bombardamenti del 1943 nell’area”. La Soprintendenza ha poi aggiunto che la parte degli scavi interessata dal crollo “si trova in un’area non aperta al pubblico, per la quale è già stata progettata la messa in sicurezza nell’ambito del Grande Progetto Pompei i cui lavori, già in gara, cominceranno a breve”. E ci auguriamo che i lavori comincino al più presto.
L’aerea degli scavi archeologici di Pompei è bene Patrimonio dell’Unesco dal 1997.
Per la messa in sicurezza, il recupero e il restauro di Pompei, l’Unione Europea ha stanziato a favore dell’Italia fondi per 105 milioni di euro.
Valeria Bellagamba