Allarme+calabrone+killer+in+Europa%3A+zone+a+rischio
viagginewscom
/2015/06/04/allarme-calabrone-killer-in-europa-zone-a-rischio/amp/
Allarme+calabrone+killer+in+Europa%3A+zone+a+rischio
viagginewscom
/2015/06/04/allarme-calabrone-killer-in-europa-zone-a-rischio/amp/
Categoria News

Allarme calabrone killer in Europa: zone a rischio

La Vespa Mandarinia raggiunge i 76mm di apertura alare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ uno dei calabroni più grandi del mondo ed anche uno dei killer volanti più spietati. Una sua puntura infatti è in grado di uccidere un uomo. Questo particolare e temutissimo insetto, tipico di alcune zone temperate e tropicali dell’Asia ( Corea, Cina, Taiwan, Indocina, Nepal, India, Sri Lanka, ma soprattutto aree montane del Giappone), è arrivato ora anche in Europa dove ha già mietuto sei vittime.

Questo calabrone,  il cui nome scientifico è Vespa mandarinia chiamato anche calabrone giapponese e calabrone yak-killer, è lungo circa 50 mm – le regine possono arrivare a 55mm – ed ha un’apertura alare di circa 76 mm. “Il problema di questo calabrone in particolare sono le sue dimensioni – è grande come un pollice – e il fatto che sia carico di veleno – ha spiegato l’entomologa Lynn Kimsey, direttore del Bohart Museum of Entomology della University of California, Davis al National Geographic – I suoi nidi diventano molto grandi, finendo per ospitare varie centinaia di individui. Sono predatori aggressivi, noti per uccidere e divorare intere colonie di api”.

Calabrone killer, ecco cosa fa e dove si trova

Il calabrone comunemente detto Gigante, che può attaccare anche l’uomo, ha un potentissimo veleno il quale provoca danni ai reni, al fegato e all’apparato cardiaco per via di una neurotossina, la pericolosa mandaratossina. I soggetti allergici possono morire in brevissimo tempo – meno di due ore – per choc anafilattico, ma anche per chi non è allergico il rischio di morte è elevatissimo. “I pazienti con 10 punture debbono essere tenuti sotto osservazione, oltre le 30 il rischio è molto alto e serve una terapia d’urgenza” hanno spiegato i medici dell’ ospedale dell’Esercito a Chengdu – una delle zone in cui ogni anno si registrano fino a 40 morti per punture di calabrone – al Corriere della Sera.  Sebbene anche una sola puntura – se il soggetto punto è debole o se il veleno iniettato è molto – può essere fatale.

Il veleno del calabrone contiene otto sostanze diverse: alcune danneggiano i tessuti, altre causano dolore e un’altra ha un odore che attrae più calabroni sulla vittima aumentando così esponenzialmente il rischio di essere punti da più calabroni.

A quanto si apprende questo temibile insetto è riuscito ad arrivare fino in Europa tramite un container di ceramiche cinesi e si sarebbe diffuso in Francia, Portogallo, Spagna e forse anche in Inghilterra. Finora non si hanno notizie di una sua presenza in Italia. E sarebbe il Calabrone gigante il responsabile di 6 morti sospette avvenute negli ultimi tempi nel nostro Continente.

Come difendersi dal Calabrone Gigante

I Calabroni Giganti attaccano chi si avvicini anche a 10 metri dai loro nidi e alle loro fonti di cibo, ovvero le linfe degli alberi. Di giorno sono attratti dal colore nero e la sera da quello bianco. Sono molto attratti anche dall’alcool e dal glucosio: fare quindi attenzione quando si bevono bevande all’aperto.

Nel caso si venisse punti dal Calabrone Gigante avvertire subito l’autorità medica. Nel frattempo lentamente, senza movimenti bruschi, spostarsi dalla zona in cui si è stati punti per evitare altri attacchi. Rimuovere, tramite compressione, il veleno, attenzione a non aspirarlo con la bocca altrimenti il veleno viene trasmesso al cavo orale. Sciacquare la zona ferita con tè o vino rosso in quanto il tannino presente in questi liquidi combatte diverse tossine velenose. Assumere cortisone o applicare una pomata cortisonica.  In caso si sappia di essere allergici e quindi di poter essere vittima di uno shock anafilattico è necessaria una fiala di adrenalina e azioni rianimatorie.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

Pubblicato da
Cinzia Zadro