Tassa sui viaggiatori: partire potrebbe costare di più?

Tassa sui viaggiatori
Getty Images

 

Tassa sui viaggiatori – Si sa che viaggiare permette di conoscere posti nuovi, incontrare nuove culture, rilassarsi e divertirsi. Ma dati i tempi che corrono si cerca di trovare le offerte low cost, di capire quali siano le strategie migliori per prenotare i posti più convenienti sull’aereo, di trovare la stagione ideale per andare in vacanza. Eppure – nonostante tutti questi accorgimenti – potrebbe esserci ben presto un nuovo costo che i turisti dovranno sostenere. Si tratta della tassa sui viaggiatori.

Tassa sui viaggiatori: ecco cos’è

Dopo la tassa di soggiorno, arriva quella sui viaggiatori. Che cos’è? Si tratta di un tributo locale su aerei e navi che partono da aeroporti e porti italiani. Il nuovo balzello servirà per finanziare le città metropolitane, una sorta di macro aree che comprendono un centro e una serie di paesi limitrofi. In Italia ce ne sono 10, tra cui Roma, Milano e Napoli. Le città metropolitane hanno preso il posto delle Province, di cui hanno ereditato anche i debiti: per questo si cerca di risanare le casse imponendo un nuovo costo.

A proporla è stata l’Associazione dei Comuni (ANCI) ed è stata inserita nella bozza di decreto sugli enti locali proposta al Governo, che avrebbe dovuto approvarla entro Pasqua. Aerei e navi più cari, quindi: per gli aeroporti, la tassa sarà riscossa al momento dell’imbarco, mentre per i porti l’imposta da riscuotere sarà al momento dello sbarco. Il costo è di circa 2 euro a persona.

Esenti dal pagamento: residenti, lavoratori, i pendolari ed altri soggetti individuati dalle città metropolitane grazie ad un apposito regolamento. Una tassa contro cui si schiera Assoturismo, che attraverso i propri portavoce fanno sapere che questo balzello penalizzerà ancora di più i viaggiatori italiani e stranieri.

Gestione cookie