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Categoria News

Tripadvisor, attenzione ai commenti pesanti: scatta la denuncia per diffamazione

Getty Images

 

Tripadvisor: attenti a che tipo di giudizio date ai locali che avete frequentato. Il famoso portale web che pubblica recensioni di ristoranti, hotel e attrazioni dedicate ai turisti permette infatti di giudicare tramite i propri commenti tutti questi esercizi pubblici. Uno strumento senz’altro utile che permette di andare quasi a colpo sicuro se non si conosce un posto nuovo. L’altra faccia della medaglia possono essere le recensioni molto pesanti, che possono far perdere credibilità e quindi clienti. Attenti però: potreste essere denunciati per diffamazione.

Tripadvisor: le critiche possono diventare diffamazione

In realtà non è la prima volta che Tripadvisor si trova al centro di polemiche. Questa volta i fatti sono accaduti ad un ristoratore che si è trovato sulla propria pagina delle critiche molto aspre sulla qualità del cibo e sugli avventori del locali, descritti da un paio di clienti, come frequentato da “rolex ed escort”. Secondo il proprietario si tratterebbe di commenti scritti ad arte per screditarlo e così ha chiesto al suo avvocato di fare querela.

Certo, avrebbe potuto rispondere di persona come ha fatto un hotel in Sardegna, ma la faccenda si è spostata in tribunale. In un primo tempo la Procura di Milano avrebbe voluto l’archiviazione visto che le critiche venivano confermate anche da altri post, mentre per la difesa si è trattato di una montatura visto che gli utenti che infamavano il locale citavano piatti non presenti nel menù. Inoltre, sempre secondo la Procura, questi utenti stavano esercitando il proprio diritto alla critica basandosi sulle regole di Tripadvisor (che non è indagato) cioè appunto il fatto che altri utenti possano farsi l’idea di un posto grazie a chi ci è già stato.

Secondo invece il giudice per le indagini preliminari di Milano si devono aprire delle indagini per capire chi siano i profili dei clienti che hanno scritto i commenti infamanti: è vero che stavano esercitando un proprio diritto, ma è altrettanto vero che questi pensieri sono stati espressi in maniera troppo “sopra le righe, soprattutto quando c’è il sospetto che ciò sia stato fatto ad arte”.

 

Valentina Colmi

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Valentina Colmi