Nella splendida Sardegna, nel Supramonte, si trova quello che è stato definito il Canyon più bello d’Europa, la gola di Gorropu, che, tra l’altro, è il confine naturale tra i comuni di Orgosolo e Urzulei. Tante le meravigliose opere plasmate da Madre Natura in questa fenditura della roccia provocata dallo scorrere dell’acqua del Rio Flumineddu, profonda oltre 500 metri.
Questo meraviglioso canyon scavato, nel corso dei millenni, dall’erosione del Rio Flumineddu è meta, ogni anno, di un’infinità di amanti del trekking che ivi si recano per ammirare le sue tante bellezze, da grandi massi bianchi levigati che sfidano la forza di gravità ai meravigliosi scorci di natura e ancora alle suggestive, e a volte inquietanti, grotte. La Gola di Gorropu raggiunge, in alcuni punti, una profondità di circa 500 metri. Il passaggio tra le rocce può variare dai pochi centimetri fino ai 5 metri di larghezza. Una vera passeggiata nella natura.
Il percorso escursionistico che attraversa il canyon, ovvero il sentiero Sedda ar Baccas – Gorropu, è lungo circa 12 chilometri, la maggior parte dei quali, però, percorribile solo con l’adeguata attrezzatura. Per attraversare la Gola di Gorropu si impiegano, in media, 3 ore e si giunge fino al Rio Flumineddu dopo aver superato un dislivello di oltre 200 metri.
Tanti sono i miti e le leggende nate su questo canyon come quella dei fiori magici della “Felce maschio” secondo cui sboccia soltanto di note sulle impervie pareti della Gola, solo i più ardimentosi e impavidi riuscirebbero a coglierla. Inoltre gli anziani del luogo sostengono che all’interno di una delle tante grotte dimori Sa mama de Gorropu (la mamma di Gorropu), un mostro spaventoso. Altri sostengono che le grotte siano abitate dai Sos drullios, una sorta di troll, che durante le giornate tempestose si recano nei paesi vicini per cibarsi di uomini, distruggendo le loro abitazioni. Addirittura, poi, per altri sembra che la Gola di Gorropu possa essere il luogo dove abiti Sa Tentassione, il diavolo, presso il quale, una volta, alcuni si recavano a richiedere le sas richesas mundanas, ovvero ricchezze, in cambio dell’anima. Coloro che vendevano l’anima al diavolo, però, sembra che finivano per uccidersi lanciandosi proprio nella Gola.
Una delle leggende più romantiche, poi, è quella secondo la quale, in un certo periodo dell’anno e a un’ora precisa, dal punto più stretto del canyon sarebbe possibile scorgere le stelle anche in pieno giorno.