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Guida Uruguay: Uruguay è un piccolo Stato che si trova nell’America Latina. Quasi la metà della popolazione parla spagnolo e italiano (molti sono figli di emigrati) e può essere considerata come la “Svizzera” del Sud America, visto che è il Paese in cui il tenore di vita è più alto e dove è meno diffusa la corruzione. La capitale è Montevideo, in cui vivono il maggior numero di persone rispetto al resto dell’Uruguay. Molto rinomata è anche Punta del Este, un piccolo centro che proprio durante i mesi invernali si anima di celebrità internazionali che scelgono di trascorrere qui le vacanze. Vediamo nel dettaglio che cosa offre questo piccolo Stato sudamericano nel caso in cui volete organizzare un viaggio.
Montevideo è stata fondata nel 1723 col nome di San Felipe y Santiago de Montevideo per fermare l’avanzata portoghese sulle coste del Rio de la Plata, di cui inizialmente la capitale era Buenos Aires. Ecco perché ancora oggi – nonostante la lingua ufficiale sia lo spagnolo – una parte della popolazione parla portoghese. Sono stati però gli inglesi, a inizio 1800, ad assaltarla per poi abbandonarla in seguito alla sconfitta di Buenos Aires nel febbraio 1803. Da allora Montevideo è stata considerata una città cosmopolita, grazie agli influssi provenienti dalle varie ondate sia migratorie sia commerciali, visto il fiorente traffico.
Da non perdere assolutamente la Ciudad Vieja – ovvero la “città vecchia” – costruita su una piccola penisola. A pochi passi da plaza Independencia si possono vedere i principali palazzi storici della capitale, da quello di Giustizia a Palazzo Estevez. Sempre nel centro cittadino troviamo Iglesia Matriz, l’edificio più antico di tutta la città (1799). Altra attrazione da visitare assolutamente è il Mercado del Puerto, oggi ricco di ristoranti e mercati, un tempo il mercato appunto più antico della città. Coloro che invece vogliono fare una passeggiata lungo la costa possono andare su la Rambla de Montevideo, mentre per un giro storico della città si possono prendere gli antichi autobus in servizi nei giorni festivi e durante il fine settimana. La capitale offre inoltre moltissime possibilità per una vacanza rilassante, sopratutto le Spa, visto che l’Uruguay vanta una rete eccellente di sorgenti di acque calde naturali.
Punta el Este – che dista circa 145 chilometri dalla capitale – è considerata la “Saint Tropez” dell’America Latina, visto le sue numerose spiagge e il grande porto che attraggono soprattutto un turismo di alto livello e di lusso. Si può raggiungerla sia in aereo, sia in autobus, sia in barca, anche se il mezzo migliore rimane l’automobile per poter vedere al meglio tutte le coste e le spiagge. Qui si trova anche Punta Ballenas, una città famosa per la sua fitta vegetazione e per Casa Pueblo, sulla strada panoramica, costruita da Vilaró Paez, uno dei più importanti artisti uruguaiani. Si tratta di un complesso in stile gaudiano dove oggi si trovano un museo, un albergo e ristorante. Qui una foto è d’obbligo.
Proseguendo poi lungo la costa si incontra un paesaggio selvaggio che attira molti turisti, affascinati dal panorama e dalle spiagge incantate. Le più belle sono Jose Ignacio, La Paloma, La Pedrera e Capo Polonio, un piccolo villaggio di pescatori, dove manca elettricità e acqua corrente e dove spiagge sono circondate da dune di sabbia. Anche queste imperdibili.
Gli aeroporti principali dell’Uruguay sono due: quello di Montevideo e quello di Punta del Este. Non ci sono voli diretti dall’Italia, ma per raggiungere il Paese bisogna fare scalo in Brasile. La compagnia aerea TAM vola da Milano e Roma verso Montevideo con scalo a San Paolo: la tratta dura in tutto 18 ore. Iberia vola invece da Milano e Roma fino a Montevideo con scalo a Madrid.
E’ meglio visitare il Paese tra dicembre ed aprile. Da mettere in valigia: abiti estivi se si decide di andare in Uruguay nel periodo più caldo. Se si decide di andarci in inverno, cioè quando in Italia è piena estate, è bene portarsi anche guanti e giubbotto pesanti visto che le temperature possono raggiungere lo zero.
Il cibo tipico è molto simile alla cucina italiana, per cui non sarà difficile ritrovare gusti e sapori conosciuti. Da provare assolutamente il bue alla creola, carne che cuoce assieme alle verdure, e i piatti orientali, ben presenti vista l’influenza migratoria nel Paese.