A meno di 24 ore dal grave attacco terroristico alla sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, dove hanno perso la vita 12 persone e ne sono rimaste ferite altre 8, nella città di Parigi si continua a sparare, muore una poliziotta.
Panico a Parigi, si torna a sparare
Questa mattina nel sud della capitale francese si è tornato a sparare, una poliziotta è rimasta coinvolta nella sparatoria. Anche se al momento non si riesce a trovare un legame tra l’attentato di ieri a Charlie Hebdo e quanto accaduto oggi, la gente vive, comunque, nel panico per questi episodi.
Gli agenti della polizia municipale parigina sono intervenuti sul luogo di un incidente automobilistico avvenuto tra la Porte de Chatillon e Montrouge e, mentre, facevano i controlli di rito, da una Renault Clio di colore bianco, fermatasi a pochi metri, un uomo ha sparato contro i poliziotti ferendo, a morte, l’agente.
Il cecchino, che come dichiarano diversi testimoni era protetto da un giubbotto antiproiettile, è fuggito in direzione Banlieue. Alcune fonti sostengono che un’altra persona, coinvolta nella sparatoria, sarebbe stata fermata dai colleghi della donna ferita per la quale a nulla è valso il massaggio cardiaco prestatole dai soccorritori immediatamente giunti sul posto.
Per la strage avvenuta ieri sono state fermate, intanto, sette persone e il diciottenne Mourad Hamyd, segnalato come autista dei due fratelli franco-algerini attentatori Kouachi, si è costituito dichiarando la sua innocenza e producendo un alibi che al momento depone a suo favore.
Intanto a Parigi è stato proclamato il lutto cittadino, le bandiere della città sono tutte a mezz’asta e il Parlamento Europeo, stamattina, per rendere omaggio alle vittime dell’attentato hanno fatto un minuto di silenzio.
Anche Papa Francesco stamattina sulla sua pagina twitter ha lanciato l’hashtag #PrayersForParis chiedendo ai suoi follewer di pregare per coloro che hanno perso la vita durante l’aggressione terroristica e per i feriti.
Anche l’Italia è a rischio attentati, tanto che il nostro Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha dichiarato: “Nessuno può escludere che in Italia accadano fatti drammatici, anche se stiamo facendo tutto il possibile per evitarlo e abbiamo rafforzato i presidi sugli obiettivi sensibili. Siamo parte dell’occidente che è sotto attacco, ospitiamo il Papa e Roma è stata più volte evocata dal califfo dell’Isis e siamo dunque tra i Paesi destinatari dell’attenzione di questi assassini, anche se non ci sono segnali concreti di progetti di attentati. In Italia abbiamo censito 53 foreign fighter: conosciamo la loro identità e sappiamo dove si trovano. Non significa che sono 53 italiani, ma che sono passati dall’Italia in partenza o di ritorno”.