In principio fu il video di una ragazza che con un telecamera nascosta passeggiando per Il Cairo riprese tutti i commenti e gli atteggiamenti invadenti degli uomini. E tutti a puntare il dito contro il maschilismo arabao. Poi anche a New York fu ripetuto lo stesso esperimento – 10 hours of walking in Nyc as a woman realizzato da Rob Bloss per l’associazione no-profit Hollaback contro le di molestie di genere- ed il risultato fu lo stesso. Nella Grande Mela la ventiquattrenne Shoshana Roberts girando in t-shirt e jeans, ha ricevuto 108 molestie (ossia commenti, ammiccamenti, battute sessuali) in 10 ore da persone di ogni estrazione sociale. A Roma la giovane 26enne Rachele Brancatisano, ha voluto provarci girando un video come quello di Shoshana B. Roberts a New York ed anche nella città Eterna gli uomini si comportano come in qualsiasi altro punto del mondo: molestando con apprezzamenti e fischi le donne.
La tipologia di video e di ricerca sociale ha preso piede tanto che in molti si sono messi a fare questo tipo di esperimento. Sempre a New York hanno provato a vedere cosa succede ad un ragazzo gay che cammina per strada: oltre 50 gli insulti omofobi che ha ricevuto durante la sua camminata. E ancora nella Grande Mela a passeggiare è un bellissimo ragazzo: 30 molestie in 3 ore da uomini e donne.
Le molestie verbali, spesso sottovalutate, sono una pericolosa e possibile anticamera della violenza fisica. Per questo motivo destano preoccupazione i risultati di questi video. Commentare, invitare, invadere la privacy di chi sta semplicemente camminando sono un campanello di allarme di una società incapace di rispettare il prossimo e ancora gerarchizzata in ruoli di carnefice e vittima.