E’ arrivato stamane all’aeroporto militare di Pratica di Mare su un aereo appositamente attrezzato per il trasporto di malati infettivi il medico italiano di Emergency contagiato in Sierra Leone dal virus Ebola. Il paziente è stato trasportato all’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma con una speciale barella chiusa ed è stato posto in isolamento, non può ricevere visite di nessun tipo e comunica solo attraverso il telefono. “Presenta condizioni stabili. E’ vigile e collaborante – ha detto il dottor Emanuele Nicastri infettivologo del nosocomio nella prima conferenza stampa dopo il ricovero – Ha la febbre a 39 con brividi ma non presenta segni di disidratazione cutanea”. Il paziente è stato sottoposto a trattamento con un farmaco antivirale sperimentale non registrato in Italia e autorizzato appositamente dall’Aifa (l’agenzia per il Farmaco) su ordinanza del Ministero della Salute.
La notizia di un paziente malato di Ebola a Roma ha fatto immediatamente scattare degli allarmismi. Ricordiamo che sebbene il virus Ebola sia un virus altamente aggressivo, (qui tutta la verità sul virus Ebola) il contagio può avvenire solo con scambi di liquidi corporei e che se il protocollo viene applicato alla lettera è impossibile una diffusione del contagio. Inoltre il farmaco sperimentale ha già avuto dei buoni risultati su alcuni pazienti.