Bambini che all’asilo mangiano e cantano intorno al fuoco, stanno a contatto con la natura e i maestri suonano la chitarra, ma non si gioca, si impara. E’ questa la realtà sorprendente raccontata da tante famiglie emigrate in Danimarca che hanno raccontato a Linkiesta.it le loro esperienze e il loro modo di vivere all’estero.
Il rapporto Unicef stilato in questi mesi ha infatti eletto la Danimarca come una delle nazioni migliori per far vivere e crescere i vostri figli in modo felice. Alcune famiglie hanno infatti raccontato che i bambini vanno a scuola in bicicletta, attraversando il bosco e in soli cinque minuti si è arrivati a destinazione e, trascorrere del tempo all’aria aperta è obbligatorio e compreso nell’orario scolastico, pioggia o neve poco importa.
Crescere un figlio in Danimarca poi è anche più equo ed economico. Prima di tutto i papà condividono la maternità con le mogli ed è sorprendente la quantità di giovani di 30 anni che hanno il tempo di passeggiare con i piccoli figli e godersi i primi mesi di vita del dono più grande della loro vita. La legge prevede infatti fino ad un anno di congedo con lo stipendio pagato al 100% e la maternità può essere divisa tra madri e padri.
Inoltre, grazie a degli orari flessibili a lavoro in cui difficilmente qualcuno è ancora in ufficio dopo le 17.30, il tempo da condividere con i propri figli è più alto e di maggiore qualità perchè i papà non entrano a casa dopo le otto quando i bambini dormono già!
Certo, il costo della vita in Danimarca è più alto che in Italia, ma gli stipendi e i soldi che entrano in ogni casa a fine mese sono nettamente maggiori. La rata dell’asilo ad esempio viene calcolata in base al reddito dei genitori, l’autobus è gratis fino ai 14 anni e ogni mamma riceve un sussidio pubblico per ciascun figlio minore di 18 anni che vive nella sua stessa casa e il dentista non si paga fino ai 18 anni.Per tutti coloro che entrano in Danimarca è previsto un corso di lingua danese completamente gratuito della durata di 3 anni che mira a dare una conoscenza completa della lingua. Del resto l’autonomia, sia per i più piccoli che per gli adulit è uno degli obiettivi principali del Governo locale…insomma, siete pronti a partire?