In Birmania, a sud est della cittadina di Bagan, immerso in un’enorme foresta in legno di sandalo, si trova il Monte Popa, un vulcano ormai spento alto ben 740 metri sul quale sorge il Monastero Taungkalat, la leggendaria dimora dei “Nat”, i 37 spiriti guardiani ai quali i birmani sono molto devoti, rappresentati da statue alla base della roccia vulcanica. Questo Monastero che ricorda molto il gruppo dei monasteri di Meteora, in Grecia, è, oggi, meta di pellegrinaggio di molti fedeli che vi si recano per ringraziare gli Spiriti del Bene e o per ottenere buoni auspici.
Il Monastero che ospita gli spiriti guida è arroccato su di un vulcano spento e domina l’intera zona. Per giungere fino in vetta bisogna salire 777 gradini, molti dei quali in metallo, ripidi e stretti, che rendono la salita sicuramente più difficoltosa. In onore degli Spiriti del Bene e del Male, i Nat, bisogna percorrere questi gradini a piedi scalzi.
Questo Tempio, meta di pellegrinaggio per la gente del Myanmar, è stato costruito da un eremita conosciuto come U Khandi che ha eretto anche le scale che conducono fino alla cima del vulcano.
Su entrambi i lati della scalinata che conduce al Monastero Taungkalat si trovano delle bancarelle molto colorate dove si vendono cianfrusaglie varie, ex voto ed omaggi, molti dei quali fatti con fiori intrecciati, da portare agli spiriti guardiani. Inerpicandosi su questa scalinata molti sono i luoghi dove sostare per riposare, pregare o per ammirare il panorama ma bisogna, comunque, prestare attenzione alle numerose scimmie che si fiondano, letteralmente, sul cibo che le persone tirano fuori da zaini o sporte ma anche su macchine fotografiche, borse e cappelli.
Una volta raggiunta la cima si può godere di una vista a 360° sulla foresta sottostante ricca di molte specie di uccelli e farfalle, di diverse dimensioni e colori, quindi ci si può avventurare nel dedalo di templi dedicati ai Nat, molto colorati, profumati e decorate con un’infinità di fiori.
L’atmosfera che si respira in questi luoghi è magica, infatti un tintinnio di campanelli e le preghiere corali fanno da sottofondo alla visita del Monastero Taungkalat.