La notizia ha fatto rapidamente il giro del web, passando sui telegiornali, sulle radio e sui media online. Tutti ormai sanno di cosa stiamo parlando se si discute di “Couchsurfing” (si offre il proprio divano ad un ospite che passa nella vostra abitazione alcuni giorni della sua vacanza itinerante), ma la nuova frontiera di questo particolare modo di viaggiare ha scatenato la polemica.
Si tratterebbe di una sorta di “Bedsurfing” ossia una notte di sesso in cambio di ospitalità e del pagamento del viaggio verso la città prescelta. L’idea è stata proposta da una 19enne cinese di nome Ju Peng che con un annuncio sul sito Weibo aveva dichiarato di cercare dei fidanzati temporanei e di voler viaggiare. Uno più uno fa due e la ragazza ha trasformato le due esigenze in una sorta di business o, come lo chiama lei, un moderno autostop. Ju Peng offre quindi sesso in cambio di vitto e alloggio per visitare alcune città della Cina, ma il confine con la prostituzione in questo caso è molto sottile.
La giovane però si difende e dichiara di non farlo per soldi, ma unicamente per scoprire e visitare città nuove. Soprattutto, come si legge sul web, Ju non va a letto con chiunque, ci sono delle condizioni minime a cui il maschietto deve “sottostare” per poter ottenere la possibilità di una notte nella stesso letto con Ju: devono essere belli, meno di 30 anni e alti più di un metro e settanta. Lei la definisce missione, vuole fare sesso con almeno un uomo in ogni città che visita, ma il tutto è molto al limite della legalità, soprattutto in Cina.”Non c’è niente di cui vergognarsi” ha concluso la giovane. E voi? Cosa ne pensate?