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/2014/10/21/turbolenza-sul-volo-della-singapore-airlines-22-feriti/amp/
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Categoria News
Terrore sul volo della Singapore Airlines: 22 feriti
Poco tempo fa il terrore sotto forma di vuoto d’aria è salito sul volo della EasyJet Londra-Napoli, questa volta è salito invece sul volo della Singapore Airlines Singapore-Mumbai. Ma se nel primo caso nonostante la tanta paura ci sono stati solo due feriti (due assistenti di volo), questa volta il bilancio è stato molto più grave. Già perché i feriti sono stati ben 22. Persone che sono state letteralmente lanciate sul soffitto, sbattute contro le pareti dall’improvviso vuoto d’aria che l’aereo si è trovato ad attraversare in fase di atterraggio. Le turbolenze, i vuoti d’aria, la perdita di quota, sono episodi che possono normalmente accadere durante un volo. Certo, alcuni sono più grandi ed importanti di altri, ma in ogni caso la cintura di sicurezza va sempre indossata, proprio per non finire ad essere una pallina da ping pong che rimbalza a destra e a sinistra con conseguenze anche potenzialmente molto gravi.
Sul volo della Singapore Airlines in molti non avevano la cintura allacciata, nonostante la spia segnalasse l’obbligo di averla. E le conseguenze di questa superficialità da parte di diversi passeggeri è costato il loro ferimento. Un portavoce della compagnia aerea ha fatto sapere che “A bordo c’erano 408 passeggeri. Tutte le persone ferite sono state subito assistite all’arrivo a Mumbai e dimesse poco dopo”. Fortunatamente infatti non ci sono state gravi conseguenze per nessuno ma la dinamica di quello che è successo è stato terrificante: “E’ stato davvero spaventoso – ha raccontato un passeggero che ha poi postato delle foto su twitter – L’aereo ha perso quota e alcune persone sono volate in aria colpendo il tetto della cabina”
Cinzia ZadroGiornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.