Con un versamento di 100.000 euro i cinesi hanno adottato una guglia del Duomo di Milano. Ecco perchè

Getty Images
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Veneranda Fabbrica aveva lanciato tempo fa una campagna dal titolo Adotta una guglia” al fine di raccogliere fondi per il Duomo di Milano, patrimonio di tutti gli italiani. E’ notizia di poco fa che i cinesi ne hanno adottata una con un versamento di 100.000 euro da parte della Italian Chinese Business.

Si tratta della guglia G26 sulla terrazza centrale raffigurante un santo con una corona d’alloro. Il presidente di Veneranda Fabbrica, Angelo Caloia, in occasione della presentazione alla stampa delle varie “adozioni” ha dichiarato che questa guglia internazionale è l’esempio di come si stia tracciando un percorso a livello mondiale con imprenditori e privati che hanno deciso di unire le loro forze dando vita a una nuova campagna associativa.Soddisfatto anche Aibin Maro, presidente della neonata associazione italo cinese che afferma come il Duomo si il simbolo vitale di Milano e che questa iniziativa sia basata sul dialogo e sulla partecipazione popolare. Come si legge sul sito del progetto “Adotta una Guglia”, infatti la sottoscrizione è rivolta anche ai giovani italiani e non che si sono appassionati alla storia del Duomo, punto di riferimento non solo religioso ma anche sociale e culturale e motore economico della città.

Con un importo uguale o superiore a € 50,00 è previsto, su richiesta, il rilascio di un attestato di donazione. Qualora lo si desideri, tale attestato può essere personalizzato con il nome di una particolare guglia a cui destinare simbolicamente la donazione, con il nominativo di una o più persone a cui dedicarla e con un’eventuale dedica“.

Piccoli donatori dunque, ma anche grandi donatori che possono essere sia aziende che associazioni tutti uniti nell’intento di salvaguardare un patrimonio: “Il contributo minimo richiesto per i grandi donatori di € 100,000 è volto a sostenere parte del restauro e della conservazione di una guglia. I donatori che parteciperanno, potranno scolpire il proprio nome sul marmo, nonché godere di una serie di benefit e avere l’opportunità di associare la propria storia e identità al più importante simbolo di Milano”

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