Guerra+contro+l%26%238217%3BISIS%2C+raid+statunitensi+vicino+Baghdad
viagginewscom
/2014/09/16/guerra-contro-lisis-primi-raid-statunitensi-vicino-baghdad/amp/
Guerra+contro+l%26%238217%3BISIS%2C+raid+statunitensi+vicino+Baghdad
viagginewscom
/2014/09/16/guerra-contro-lisis-primi-raid-statunitensi-vicino-baghdad/amp/
Categoria News

Guerra contro l’ISIS, raid statunitensi vicino Baghdad

Primi raid degli Stati Uniti su Baghdad/Roma – Dopo il massacro da parte dei jihadisti nei confronti degli occidentali gli Stati Uniti hanno deciso di usare il pugno duro contro gli stessi seguaci di Bin Laden e di al Qaeda.

Alcuni Caccia americani, durante la scorsa notte, hanno sganciato alcuni raid nei pressi della città di Baghdad, più precisamente la posizione a sud-ovest della città, più o meno la zona in cui, dallo scorso 31 luglio, si sono perse le tracce di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, due giovani volontarie italiane che, secondo una fonte locale che partecipa alle indagine, non sarebbero in mano ai jihadisti dell’ISIS.

Bollettino di guerra

Intanto, però, le milizie curdo-siriane continuano a mietere vittime tra civili e cristiani, in modo abominevole, negli ultimi giorni, infatti, sono state uccise oltre 40 persone, tra le quali si registrano donne, bambini e anziani.

A Parigi, ieri, si è tenuta la Conferenza internazionale sulla pace e la sicurezza in Iraq e i Paesi partecipanti (Bahrain, Belgio, Canada, Cina, Repubblica Ceca, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Iraq, Italia, Giappone, Giordania, Kuwait, Libano, Paesi Bassi, Norvegia, Oman, Qatar, Russia, Arabia, Spagna, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Lega Araba, Unione Europea e Nazioni Unite), si sono impegnati a “sostenere con tutti i mezzi necessari il nuovo governo iracheno nella lotta contro Daesh, incluso un aiuto militare appropriato”, poiché “c’è urgente necessità di porre fine alla presenza di Daesh (Isis) nelle regioni in cui ha preso posizione in Iraq”.

Tra l’altro, come sostiene Laurent Fabius, ministro degli esteri francese, “L’ISIS, lo Stato islamico, non né uno stato, né rappresenta l’islam, ma è un movimento di estrema pericolosità. Tutti, sul posto, giudicano necessario farlo arretrare o scomparire. L’ISIS rappresenta una minaccia globale senza confini”.

Anche Francois Hollande, presidente della Francia, durante il vertice ha sottolineato l’impellenza ad agire dicendo “Dobbiamo impegnarci in modo chiaro, lealmente e con forza al fianco delle autorità irachene. Non c’è tempo da perdere” e ha poi chiesto di sostenere le forze dell’opposizione democratica in Siria.

(Fonte: Ansa.it)

Francesca Nicoletti

Pubblicato da
Francesca Nicoletti