Un viaggio nel paradiso subacqueo delle Isole Sporadi Equatoriali

Getty Images
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Le isole sporadi Equatoriali meridionali sono composte da cinque isolette chiamate Carolina, Flint, Vostok, Malden e Starbuck e si trovano a circa 3000 chilometri a sud delle Hawaii. Questo luogo è praticamente uno degli ultimi rimasti ad essere considerato un vero e proprio paradiso subacqueo incontaminato e selvaggio, questo anche grazie alla decisione presa dal governo di Kiribati che imposto il divieto di pesca in una fascia di 12 miglia nautiche attorno ad ogni isola.

Il divieto di pesca per proteggere l’ecosistema marino delle Isole Sporadi

Uno dei motivi per cui è stata presa questa decisione è che nelle isole Sporadi, l‘ecosistema è molto buono con un gran numero di predatori che però, a causa della pesca di frodo e di pescherecci a caccia di pinne di squali, potrebbero scomparire rapidamente facendo crollare tutto l’ecosistema. Se sparissero i predatori i pesci medi aumenterebbero e con loro anche gli erbivori portando così le alghe a prendere il sopravvento sui coralli.

Nel 2009, come racconta il National Geographic, una spedizione si sub e ricercatori passò diverso tempo nelle Sporadi Equatoriali cercando di studiarne le caratteristiche e, immersione dopo immersione, ciò che videro fu qualcosa di incredibile: in alcuni reef della barriera corallina le madrepore erano così fitte che arrivavano a ricoprire quasi il 90% del fondo marino e sembrano essere completamente immuni ad alcuni tipi di malattie che portano a un indebolimento e uno sbiancamento che invece colpisce moltre altre zone. Qui vivono inoltre oltre 325 specie di pesci, alcuni anche molto rari come il pesce napoleone una delle specie a rischio estinzione.

La minaccia dell’innalzamento del livello del mare

La vita per queste isolette e per i suoi abitanti con le pinne è sempre a rischio. Infatti uno dei fattori che maggiormente mette a repentaglio la sopravvivenza di questo ecosistema è l’innalzamento del mare che porterebbe alla distruzione dei coralli costruttori, ma anche per le isole stesse che potrebbero venire sommerse entro il 2050.

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