Spiagge Lazio – Un tuffo dove l’acqua è più blu, diceva anni fa una nota canzone. Ecco, per farlo affidatevi alla guida delle Bandiere Blu sui mari più belli d’Italia e state alla larga dalle acque del litorale romano o almeno dalle foci dei fiumi. Non solo perché l’acqua non è affatto blu, ma soprattutto perché il rischio di prendersi qualche virus intestinale è decisamente molto alto.
Ogni anno Legambiente e Goletta Verde compiono analisi sulla composizione dei nostri mari. In particolar modo effettuano dei campionamenti vicino alle foci dei fiumi per vedere se i sistemi depurativi che dovrebbero esserci sono attivi e funzionanti e di conseguenza verificare il livello di inquinamento.
I risultati compiuti sul mare del Lazio sono a dir poco allarmanti: “la situazione se possibile – dicono da Legambiente – è perfino peggiore di quella dello scorso anno”. Legambiente ha effettuato 24 campionamenti nelle vicinanze di fiumi o canali sui 329 km di costa laziale. Sui 24 test svolti 18 volte il campione è risultato inquinato, ovvero 3 su 4, ossia il 75% della costa. Dei 18 – e qui arriviamo alle note peggiori – ben 13 risultano fortemente inquinati, ovvero la presenza di Enterococchi intestinali è maggiore di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100 ml.
Una situazione così grave che l’Unione Europea ha inflitto una nuova procedura d’infrazione al nostro Paese per il mancato rispetto della direttiva europea sul trattamento delle acque reflue urbane.
Ma dov’è il mare peggiore del Lazio?I lidi più inquinati risultano quelli di Ostia, Fiumicino, Ardea, Torvajanica, Anzio, Nettuno, Circeo e Gaeta, e nella parte nord del litorale abbiamo Tarquinia, Santa Marinella, Santa Severa, Marina di Cerveteri e Ladispoli. Ricordiamo che l’analisi è effettuata alla foce dei canali, quindi con un po’ di correnti e allontanandosi di qualche chilometro, forse si riesce a farsi il bagno senza contagio, ma bisogna essere fortunati.