Gli errori e le peggiori gaffe in cui si imbatte chi vuole mangiare italiano all’estero \ Roma – Come riconoscere l’italiano medio in vacanza? Be’ se escludiamo i fin troppo palesi out fit sportivi (stile scalata in montagna anche se si sta visitando una città d’arte) e foto di gruppo un po’ troppo chiassose, non resta che un unico e inequivocabile segnale per smascherare il cittadino del Bel Paese in viaggio: la spasmodica ricerca di ristoranti italiani.
Sembra infatti che per quanto la voglia di visitare nuovi luoghi e conoscere nuove culture sia assai viva nel nostro spirito, staccarsi dai sapori e profumi di casa sia una missione pressoché impossibile. Come poter anche solo pensare di rinunciare a pasta e pizza seppur per un breve periodo? La cosa pare impossibile ma probabilmente non sarebbe altrettanto folle se si fosse pienamente consapevoli dei rischi a cui si va incontro.
Nulla può esser infatti più spiacevole di sedersi a tavola, con la fame che incombe, e trovarsi difronte a una sfilata di tristi e certo poco appetitose imitazioni dei piatti che rendono grande la cucina dell’Italia. Alcuni di questi saranno poi vere e proprie invenzioni che nulla hanno a che fare con ciò che possiamo gustare lungo lo Stivale: un loro elenco potrebbe allora farvi preferire durante il prossimo viaggio un po’ di assaggi della cucina locale. Sarà pur sempre un rischio ma mai grande come quello di trovarvi davanti ad uno di questi strafalcioni culinari.
- Cappuccino a fine pasto: basta girare per il centro di una delle nostre città per renderci conto che la maggior parte degli stranieri è persuasa che la dolce schiuma del cappuccino chiuda più che degnamente un ricco pasto italiano. A voi risulta altrettanto?
- Riso e pasta diventano contorni: una piccola confusione a quanto apre fa sconfinare la tradizione italiana in quella orientale, ponendo riso e pasta vicino a carne o pesce. Un contorno certo non leggerissimo.
- Ketchup sulla pasta: non fatevi ingannare dal rosso perché si tratta sì di pomodoro ma non di una profumata salsa con aglio e basilico. Anche il sapore certo è ben lontano da quest’ultimo.
- Fettuccine all’Alfredo: per queste dobbiamo incolpare Alfredo Di Lelio, proprietario di un ristorante a Roma, il cui piatto simbolo però non ha mai avuto successo nella Penisola. E’ lui ad aver inventato le fettuccine con burro e parmigiano che tutti gli stranieri vengono a cercare appena sbarcati da noi ma che noi proprio non intendiamo mangiare.
- Pasta con il pollo: va bene la praticità dei piatti unici ma quando mai in Italia potremmo proporre un simile duo? A noi, che amiamo dedicare tempo ad un buon pasto, simili accostamenti proprio non ingolosiscono.