Casa Scaccabarozzi è il palazzo più assurdo d’Italia \ Roma – Se pensate di dover volare sino a New York per ammirare un vero “flat building” state pronti a ricredervi.
A Torino, per la precisione in via Giulia di Barolo 9, sorge Casa Scaccabarozzi, meglio nota come Fetta di polenta. Lo strano appellativo deriva dal colore giallo dell’edificio ma, soprattutto, dalla sua buffa pianta. Ventiquattro metri di altezza divisi tra piani di dimensioni totalmente diverse l’uno dall’altro, circa 16 metri su via Giulia di Barolo, 4,35 metri su corso San Maurizio e appena 54 centimetri di parete dalla parte opposta a quella del corso: una specie di piramide dalla base triangolare più che appuntita.
L’autore dell’edificio è Alessandro Antonelli, progettista della celebre Mole Antonelliana, che pare accettò il progetto più come sfida che come reale necessità. Lo spazio su cui l’edificio doveva sorgere appariva infatti inadeguato per un palazzo, a tal punto che una volta realizzato dovette andarci a vivere lo stesso architetto per dimostrare che il tutto non sarebbe crollato di lì a breve.
Non a caso il palazzo porta il nome della moglie di Antonelli, Francesca Scaccabarozzi, prima inquilina dei molti che hanno abitato lo stabile (tra cui anche Niccolò Tommaseo, compilatore del Dizionario della Lingua Italiana), fino ad oggi, momento in cui è divenuto sede della Galleria Franco Noero.
Un vero e proprio prodigio dell’architettura troppo poco conosciuto nel ricco panorama italiano.