DISPERSI DA 5 GIORNI SUL MONTE BIANCO, IL MALTEMPO NON PERMETTE AGLI ELICOTTERI DI SORVOLARE LA VETTA \Roma – L’amore per le scalate ad alta quota tra neve e ghiacciaia può trasformarsi in un vero incubo nel giro di pochi secondi, a causa delle velocità dei cambiamenti climatici che si registrano sulle vette delle montagne più alte. L’incubo per Oliver Sourzac, guida alpina di 47 anni e per la sua cliente Charlotte De Metz è iniziato dal 1 novembre, quando sono rimasti intrappolati sul Monte Bianco ad un altezza di 4mila metri.
Nonostante l’allerta meteo di una imponente perturbazione in arrivo sulla zona, i due hanno comunque deciso di affrontare la cordata sulla vetta Walker passando per la via el Linceul, sulla parete nord delle Jorasses. Il percorso di circa 900 metri non è tra i più difficili ma, non è un caso se la parete nord del Monte Bianco è conosciuta come una delle più terribili. La richiesta di aiuto viene lanciata da Oliver quando si trovano ancora sul ripido nevaio del Linceul e visto il rapido peggioramento del tempo i due riescono a raggiungere la vetta del Jorasses nella giornata di giovedì. Il maltempo continua a interessare la zona e i vari tentativi di ridiscesa falliscono a causa del manto nevoso estremamente instabile. Non appena lanciato l’allarme i soccorsi alpini si mettono in moto ma, le condizioni climatiche sono talmente complicate che impediscono di raggiungere la zona sia attraverso gli elicotteri, sia tramite un soccorso dal basso reso troppo rischioso dall’altissima probabilità di valanghe. Durante questi giorni non appena il cielo si schiarisce elicotteri francesi e italiani si alzano in volo ma, per il momento non si riesce ad avvistare i dispersi che da 5 giorni sono in balia della montagna, con grande preoccupazione per le loro condizioni fisiche.