Ad annunciarlo è stato il ministro degli esteri francese: «Le persone che stanno lavorando per la liberazione di Marie Dedieu, con cui siamo in contatto, ci hanno detto che è morta».
Non è ancora stato reso noto quanto tempo dopo l’irruzione in casa e il rapimento la ex ballerina, costretta su una sedia a rotelle per una sorta di distrofia muscolare, sia venuta a mancare.
Dopo aver ucciso il marito, il quale si era subito posto a difesa della moglie, quelli che si ipotizza essere stati gruppo di pirati Raanbow avrebbero portato in un primo tempo nell’isola di Koyama e poi a Ifo, uno degli agglomerati urbani che compongono in rinomato campo profughi di Dabaad, scenario del sequestro delle donne di Medici senza Forntiere: forse coloro che hanno preso Marie non erano a conoscenza delle continue cure di cui la signora aveva bisogno oppure, semplicemente, non vi hanno dato peso.
Dopo la morte di Marie Didieu scende a quattro il numero delle persone rapite dai somali in Kenya e sono tutte donne.
Francesca Testa