LAMPEDUSA IMMIGRAZIONE ITALIA RICHIAMA TUNISIA/ROMA-Sempre incandescente la situazione a Lampedusa. Il sindaco dell’isola, Bernardino de Rubeis, ha dichiarato che attualmente il numero degli immigrati è di 3.731, dopo i trasferimenti avvenuti con due ponti aerei e con le prime navi, la “Excelsior” della Grandi Navi Veloci e la “Catania” della Grimaldi, entrambe dirette a Taranto. Intanto davanti al porto di Lampedusa ci sono altre tre navi, la «Clodia», la «Waitling Street» e la nave militare “San Marco”, pronte a trasferire gli immigrati dall’isola verso altri centri di accoglienza.
Intanto si alza il coro delle proteste, da parte degli esponenti del governo italiano, sull’inadempienza del governo tunisino circa gli accordi sull’immigrazione stipulati con l’Italia.
Il premier Silvio Berlusconi, in una telefonata all’assemblea congressuale dei Cristiano-Popolari, ha dichiarato «che sta affrontando il problema con la Tunisia. Il governo aveva assicurato di fermare le barche degli immigrati ma questo non è avvenuto. Il governo – ha aggiunto – ha garantito impegni finanziari per la ripresa economica delle città tunisine e di contro il governo tunisino deve accettare il rimpatrio dei suoi concittadini. Si tratta di cinquemila tunisini che non sarebbero accettati perché noi sappiamo che dalle loro carceri sono evasi in 11 mila ed abbiamo il sospetto che possano arrivare da noi».
Intanto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, al termine della riunione dell’esecutivo, ha ribadito: «C’era l’impegno della Tunisia per il contrasto dei flussi illegali, ma finora ciò non è avvenuto, così come non c’è disponibilità ad accettare i rimpatri degli 19mila tunisini identificati. Ho chiesto quindi a Berlusconi di sollecitare il primo ministro, se necessario andando a Tunisi».
Cinzia ZadroGiornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.