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Categoria Destinazioni e Guide turistiche Italia

Guida | Sicilia, Isole Eolie: le sette meraviglie. Info e consigli

Veduta di Stromboli (foto dal web)

GUIDA INFO CONSIGLI SICILIA ISOLE EOLIE / PALERMO – Sono sette le sorelle che punteggiano il blu del mare di fronte alla costa nord-orientale della Sicilia. Le acque cristalline dal colore blu cobalto e la costa rocciosa che permette il fiorire di una ricca fauna acquatica, ne fanno il paradiso degli amanti del mare, delle immersioni e della pesca subacquea. Le sette isole (Vulcano, Lipari, Stromboli, Salina, Panarea, Alicudi e Filicudi) sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO; sono tutte di origine vulcanica, ma ognuna diversa dall’altra nei colori che compongono il paesaggio.
VULCANO: è di colore giallo-verde, per le incrostazioni sulfuree sulla sommità del vulcano e nera per le spiagge di sabbia vulcanica bagnate da acque caldissime grazie alle emanazioni sottomarine di gas. La natura di questa isola si scopre attraverso l’escursione al cratere: un’immersione nei colori della vegetazione più selvaggia e tra i lussureggianti cespugli di profumate ginestre. A poche decine di metri dal mare, nei pressi di Porto di Levante e ai piedi del promontorio detto del Faraglione della Fabbrica, si trova un laghetto di fanghi termali dove potersi immergere. Questa opera terapeutica trova la sua naturale conclusione nelle acque di Porto di Ponente, dove si trovano le spiagge di sabbia nera, luogo da raggiungere dopo essersi piacevolmente rilassati con l‘idromassaggio naturale delle fumarole sottomarine (esalazioni ad alta temperatura di vapore acqueo, zolfo e anidride carbonica che si sprigionano dal cratere e da fessure del terreno).
LIPARI: l’isola più grande delle Eolie si presenta “accecante” per il forte contrasto tra il nero luccicante dell’ossidiana (lava pietrificata) e il bianco della pomice (un minerale vetroso a base di silicio utilizzato fin dall’età dei metalli, per la costruzione di armi o suppellettili). Oggi si possono ancora visitare i giacimenti di pomice che si estendono per una decina di chilometri e rappresentano la seconda risorsa dell’isola dopo il turismo estivo. Due baie (Marina Lunga e Marina Corta) incorniciano la cittadina di Lipari, dominata dal suo quartiere vecchio cinto da mura erette nel XIII-XIV sec. e dove sorge un castello ricostruito dagli spagnoli nel ‘500 su un precedente edificio normanno. Qui ha sede il Museo Archeologico Eoliano che accoglie una collezione di crateri a figure rosse, anfore e maschere teatrali in terracotta. Partendo da Marina Corta è possibile fare un’escursione in battello per ammirare la parte sud-occidentale dell’isola. Da non perdere il belvedere Quattrocchi che offre uno dei più bei panorami dell’arcipelago.
STROMBOLI: è nera di giorno e d’un rosso incandescente di notte per le continue eruzioni di lava. Sormontato dal suo pennacchio di fumo, il vulcano Stromboli, di cupa bellezza, forma un’isola selvaggia dalle scoscese pendici. Nel paesaggio spiccano le casette a cubo bianche, di marcato stile arabo. Si può assistere allo spettacolo delle eruzioni di lava salendo il cratere oppure osservare la celebre colata verso il mare detta “sciara di fuoco”. Di notte la visione assume la sua grandezza terribile e fiabesca.
SALINA: il suo colore è verde smagliante, per i suoi boschi in cima ai crateri ormai spenti. Una bella strada percorre l’isola; sulle basse pendici crescono i capperi e i vitigni che producono la Malvasia delle Lipari.
FILICUDI E ALICUDI: anch’esse sono di colore verde scuro per le coltivazioni di capperi che esplodono dalle rocce basaltiche. Queste due isole sono le più lontane, aspre e selvagge. E’ da non perdere una visita alla grotta del Bue Marino a Filicudi, e alla cima della montagna che sovrasta Alicudi da cui si gode di una vista mozzafiato.
PANAREA: quest’isola ha un colore ambrato, punteggiato dal verde brillante della vite e dal bianco della calce dei “dammusi”, le abitazioni col grande terrazzo coperte di canne tipiche di queste isole. E’ la più piccola delle Eolie e presenta delle spiaggette di ciottoli dove potersi immergere nella natura. Gli abitanti stabili sono pochissimi e per i sentieri ci si muove a piedi o a dorso di mulo.
PRODOTTI TIPICI: questa stessa natura ha fornito alle genti di queste isole, prodotti di altissima qualità. A cominciare dai Capperi, vero simbolo delle Eolie, insieme con la Malvasia, un vino passito di colore ambrato, dal sapore dolce ed aromatico ottimo per accompagnare i tipici biscottini alle mandorle. Non perdetevi la serie infinita di antipasti dalla terra e dal mare, tra cui il carpaccio di pesce spada, gli spaghetti “insabbiati”, una ricetta semplice e raffinata, realizzata con mollica tostata, acciughe, capperi, aromi e molto altro ancora..
COME RAGGIUNGERE LE EOLIE: le isole sono collegate da traghetti e aliscafi con Milazzo, Messina, Palermo, Cefalù, Reggio Calabria e Napoli. Il punto della Sicilia più vicino e con partenze più frequenti è Milazzo, collegata con le principali città siciliane tramite autobus che conducono direttamente al porto.
DOVE DORMIRE: oltre ai tradizionali alberghi (generalmente costosi) si possono trovare prezzi più contenuti presso degli affittacamere di cui si può chiedere un elenco all’Ufficio del Turismo.
Francesca Billeri

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro