STORIA E TRADIZIONE: La tradizione della sfilata di carri a Viareggio risale al 1873, quando alcuni ricchi borghesi decisero di mascherarsi per protestare contro le troppe tasse che erano costretti a pagare. Da allora ogni anno questa sfilata permise di eliminare il malcontento di tanta gente e, alla fine del secolo, comparvero i carri trionfali. La prima guerra mondiale sembrò distruggere il Carnevale a Viareggio, che invece si dimostrò più splendido e grandioso che mai. La pausa bellica durò 6 anni. La manifestazione riprese nel 1921 e i carri sfilarono su due meravigliosi viali a mare. Nel 1971 si svolse il primo carnevale rionale della Darsena fino ad arrivare ai nostri giorni con l’introduzione dei carri di cartapesta che si arricchiscono di nuove tecnologie per creare sempre più complessi movimenti ed effetti scenografici.
Tutto il carnevale è accompagnato da veglioni e feste in maschera che hanno origine antica, ben prima della nascita dei corsi mascherati. Negli anni ’20 erano famosi i veglioni “di colore”, feste nelle quali le donne dovevano indossare un abito delle tinte indicate, mentre gli uomini indossavano lo smoking. Gli addobbi, i coriandoli e le stelle filanti erano nei colori prescritti. Locali come il Principe di Piemonte, l’albergo Royal e il Cafè chantant Margherita sulla Passeggiata erano la sede ideale per questo tipo di feste e proprio in quest’ultimo locale iniziò nel 1932 la tradizione dei veglioni in costume. Oggi i veglioni sono feste rionali che hanno luogo durante i fine settimana dei corsi mascherati sul lungomare. Si svolgono in strada accompagnate da musiche, maschere e tanto divertimento.
I RIONI: In contemporanea al periodo carnevalesco si tengono nei quattro rioni cittadini (Torre del Lago, Marco Polo, Darsena e Croce Verde) i Rioni del Carnevale di Viareggio. Analoghi al Carnevale diurno i rioni vedono la mancanza dei carri ma un gran numero di maschere a piedi. Per le vie cittadine vengono allestiti stand fieristici, piste da discoteca e strutture gastronomiche. Tra i più famosi è il Rion Darsena o Baccanale dove, oltre al divertimento dislocato lungo le vie del molo, è possibile cenare con piatti a base di pesce.
LE MASCHERE: Il Carnevale viareggino si caratterizza anche per le sue maschere i cui indumenti richiamano le maschere della Commedia dell’Arte. Il Burlamacco: questo personaggio fu dipinto la prima volta sul manifesto del Carnevale del 1931. Il costume a scacchi biancorossi, ricorda il vestito di Arlecchino, il ponpon da cipria è simile a quello del camicione di Pierrot, il copricapo rosso riprende quello del Rugantino e il mantello nero svolazzante è tipico di Balanzone. Il personaggio del Burlamacco fu inventato dal pittore e disegnatore italiano Uberto Bonetti (1909-1993), che gli associò una figurina di bagnante, con costume casto com’era d’uso negli ‘30, per rappresentare Viareggio come “la città del Carnevale e dell’Estate”. Bonetti diede al pagliaccio il nome di Burlamacco e alla bagnante quello di Ondina.
COSTI BIGLIETTO: I biglietti d’ingresso si possono acquistare presso la biglietteria della Fondazione Carnevale, in Piazza Mazzini 22, mentre le tribune vanno prenotate con fax +39 0584/580770 o via e-mail biglietteria@ilcarnevale.com.
COSA VEDERE NEI DINTORNI: Scegliere di vedere il carnevale di Viareggio può essere anche un’ottima occasione per godersi questa bellissima parte della Toscana, in un periodo dell’anno in cui la natura inizia a risvegliarsi. Poter godere di questi paesaggi può essere un’esperienza veramente piacevole, soprattutto tenendo conto che non è ancora cominciata la stagione turistica. Febbraio e marzo sono anche i mesi ideali per visitare le città d’arte toscane. In altri periodi, infatti, è difficile poter ammirare con la stessa tranquillità la bellezza delle piazze e delle costruzioni architettoniche che questa regione offre. Da Viareggio si raggiungono facilmente le altre città d’arte toscane, come Pisa, Lucca ed anche Firenze , un’ occasione per concedersi una settimana di cultura e divertimento, unendo l’allegra atmosfera carnevalesca alle bellezze di queste città!
Francesca Billeri